Anomalia molto frequente che si riscontra molto spesso nel periodo della pubertà, nella nullipara e nella primipara, la retroversione può essere primaria, congenita o acquisita, può essere associata ad una retroflessione, e diventare una retro deviazione uterina in seguito a un drenaggio venoso difettosi e uno stato congestizio pelvico il quale favorisce la retroversione, oppure a una gravidanza che comporta la sofferenza del sistema sospensorio dell’utero, un parto troppo rapido (perfusione acceleratrice), o troppo lento (intervento strumentale), ancora, un parto traumatico, un aborto spontaneo, ipotonia dei legamenti rotondi e utero-sacrali, una lesione sacrale bilaterale anteriore o un sacro depresso.
Questa ultima lesione si organizza su un asse trasversale che passa per S2, ne deriva che S1 e S2 occupano una posizione anteriore e S3, S4 e S5 una posizione posteriore e prominente, si assiste ad un rilasciamento delle inserzioni su S1 e S2 dei legamenti utero-sacrali , che favorisce così un eventuale retroversione uterina.
Nell’anatomia patologica l’utero retroverso si mostra violaceo, molle, congestionato e affonda nella sierosità, i legamenti rotondi sono ipotonici, le tube sono striate e le ovaie spesso sono prolassate nel fondo della cavità di Douglas.
I segni clinici possono essere asintomatici, ma quando compaiono si possono spiegare, con la compressione da parte del’utero sulle strutture circostanti, dalla mobilità del sistema sospensorio, dalla coesistenza di uno stato congestizio pelvico, nonché da sovrastrutture associate.
Il dolore non è costante, la sua topografia e la sua intensità sono variabili e generalmente avvertito a livello lombare, lombo-sacrale, sacro-coccigea, addominale o ipogastrica.