Moltissime patologie neurologiche possono alterare e modificare in modo significativo la struttura e la funzionalità del piede, in quanto modificano l'atteggiamento posturale della persona che ne risulta affetta. La postura dipende da fattori riflessi, meccanici e psicologici. Meccanicamente il piede contribuisce, con il capo, la colonna, le anche e le gambe, al mantenimento di una normala postura. Il tono muscolare, fenomeno diorigine
riflessa, è regolato ai fini del controllo posturale dal cervelletto e dal sistema propriocettivo dell'organismo, che comprende apparato visivo, labirinto, fusi neuromuscolari. Anche fattori psicologici e particolari stati ansiosi possono modificare la postura e produrre alterazioni a livello del piede. Le alterazioni posturali da patologie neuroIogiche possono interessare la postura eretta, seduta e supina. Il piede neurologico andrà, pertanto, esaminato osservandolo nelle suddette posizioni. All'ispezione del piede neurologico in posizione eretta.
Nell'emiplegico che cerca di deambulare, si osserverà difficoltà l’incapacità nella dorsi-flessione del piede, a causa dell’ipostenia e dell'ipertono estensorio della gamba, che riduce la capacità di flessione dell'arto. Durante il passo, per sollevare da terra le dita del piede, la pelvi si inclina dal lato opposto; tutto l'arto effettua una circonduzione e l'avampiede si appoggia prima del calcagno.
Nel paraplegico si osservano difficoltà di deambulazione dovute a spasticità e rigidità articolare: posizione inclinata in avanti, passi piccoli e lenti, difficoltà all'appoggio del tallone, tendenza a incrociare gli arti inferiori.
Nell’atassico sensitivo o cerebellare (sclerosi multipla) esiste mancanza agli arti inferiori di quasi tutti i movimenti attivi e diminuzione del senso di posizione; il paziente deambula a base allargata e guarda il pavimento spingendo i piedi in avanti in modo scoordinato.
Nelle neuropatie diabetiche si può osservare, in alcuni casi, il piede dondolante, a causa di ipostenia o paralisi della flessione dorsale, come si osserva peraltro in alcune lesioni radicolari di L5.
Ciò provoca andatura steppante, con incapacità a sollevare il piede da terra.
Nel morbo di Parkinson e nell'arteriosclerosi la deambulazione avviene a piccoli passi e con base allargata, con tendenza alla latero-retropulsione.
Spesso il paziente, a capo chino, fa fatica a iniziare il passo, e durante il cammino tende ad accelerare inseguendo il suo baricentro.
Fazio C., Loeb C. Neurologia, Roma: SEU 1980.